Al WTM di Londra con Twissen tra ispirazioni e diversità

Al WTM di Londra con Twissen tra ispirazioni e diversità

Il mio WTM di Londra quest’anno è stato diverso perché c’era Twissen, una nuova iniziativa che sto portando avanti con Debora, il supporto di Martina ed un numero crescente di collaboratori esterni.
Ci siamo iniziati a confrontare con molti operatori e abbiamo fin da subito capito che organizzarci come una knowledge company di dimensione europea nel travel & tourism ci differenzia fin da subito e ci dà una spinta in più. Inoltre, piace!

Come in tutte le fiere si incontrano amici già conosciuti e si fanno nuove amicizie.

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Con Rafat Ali di Skift

Ma il WTM è sempre fonte di ispirazione e confronto.

In questo articolo voglio soffermarmi su qualche aspetto.

Il primo sono gli stand, che a mio modo di vedere sono poco focalizzati e non organizzati in maniera efficace, divisi per aziende/gruppi invece che, per esempio, per prodotti/brand. Vedo che, con più o meno animazione e colori, tutte le destinazioni allestiscono il proprio spazio con confusione e talvolta è veramente un minestrone commerciale.
Parlando con gli espositori e con i rappresentanti delle associazioni turistiche ho trovato molte proposte identiche ed indifferenziate; qualcuno ancora continua a puntare quasi tutto sulla ospitalità della comunità residente (stadio primordiale dello sviluppo turistico).
Non mi aspettavo, invece, una offerta così massiccia di cicloturismo da troppe destinazioni. In generale, a vedere tutta questa offerta mi chiedo: ma c’è spazio per tutti?

Gli elementi di ispirazione sono stati forti, soprattutto nell’ambito della comunicazione.
Sono da tempo appassionato delle innovazioni della chat bot e dell’intelligenza artificiale, attorno alla quale stanno sviluppandosi tante soluzioni che già troviamo a supporto delle attività di prenotazione online; molte attività di assistenza si potranno ricevere via chat sebbene l’attività umana, per il momento, si prevede non venga completamente sostituita.

Per molti sarà ormai un concetto sentito troppe volte (anche per me) ma “content is king”! I contenuti sono i reali della comunicazione, soprattutto nel turismo. E valgono tantissimo!
Abituati negli ultimi anni alle foto, cominciate a scaldare gli smartphone perché i video entro breve saranno i contenuti più utilizzati (Facebook live insegna!).

Ma la parola che secondo me raccoglie l’ispirazione più grande è “diversità“. Wow! Il travel & tourism deve raccogliere questa sfida … o meglio …. chi non affronta la sfida della diversità rimarrà indietro. Sono sempre più convinto che i servizi, l’offerta di esperienze e la comunicazione nel nostro settore deve riuscire a raggiungere le diversità, accettarle (è questione di civiltà) e soddisfarle.
D’altronde, nel travel & tourism l’ospitalità è tutto!

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