Una notte al museo
Qualche tempo fa, durante delle lezioni presso una scuola professionale di turismo, avevo dato come compito quello di creare dei pacchetti turistici, in perfetta coerenza con la “teoria dello spriz“.
Prof, ma se un giorno i turisti si annoiano perché li mandiamo in un museo o guardano un po’ di cultura, è un problema?
Certo che è un problema, se dei ragazzi giovani (oggi definiti millenials) per di più che studiano turismo, considerano il museo una attività noiosa, il problema c’è. Anche perché spesso, i videogiochi con cui passano i pomeriggi (non solo i ragazzi) hanno ambientazioni storiche o archeologiche, talvolta neanche tanto fantastiche.
Devo dire la verità …. anche io da ragazzo mi annoiavo a morte durante la visita a qualche museo. Era quasi un obbligo, un prezzo da pagare agli adulti in cambio di qualche permesso, un distaccamento forzoso dai campi da calcio. Quanta sofferenza.
Ci sono tornato nei musei, anche per motivi professionali, come nel 2009 a Ca’ Pesaro a Venezia per l’organizzazione della splendida mostra “The Rimpa and Hiroshige” del maestro giapponese dell’arte del vetro Kuniaki Kuroki.
La mostra ha coinvolto sia il Museo Civico veneziano di Ca’ Pesaro, sia la Galleria Internazionale d’Arte Moderna che il Museo d’Arte Orientale ed è forse in quelle gelide giornate invernali che ho fatto pace con i musei. Non avrei potuto fare diversamente vista la quantità e qualità delle fantastiche bellezze esposte. Che fortuna poterli visitare durante gli orari di chiusura.
Dietro un museo o dietro una semplice esposizione c’è un lavoro allucinante fatto di competenze e di passione, di responsabilità e, talvolta, di poca considerazione. Le risorse sembrano non essere mai abbastanza.
E forse non sono mai abbastanza viste le molteplici sfide che i musei devono affrontare oggi, anche coniugando le esigenze di conservazione con la capacità di far “arrivare” il messaggio al visitatore.
Il “direttore” tradizionale forse è un po’ superato?
Forse, per la stessa sopravvivenza di un museo, è necessario investire di più sulle nuove tecnologie?
Forse il visitatore va “coccolato” anche prima e dopo la visita?
Forse bisogna usare un linguaggio diverso?
Per favore, rispondete presto, prima che i dinosauri occupino definitivamente i musei come accaduto nel simpaticissimo film di Ben Stiller.