Bruxelles confidentials

Bruxelles confidentials

Sono indeciso se raccontare o meno il motivo e i dettagli del viaggio di lavoro a Bruxelles appena concluso.

Ma cavoli, non ci sto nella pelle!

Devo raccontarvi di questo incarico…….., perché è molto importante per me e per la mia carriera; è un riconoscimento che mi dà molta soddisfazione e sicuramente mi ha fatto fare un passo avanti.

Mi ha colpito molto essere il secondo più giovane e non ho per niente accusato il confronto con professionisti che hanno più anni di esperienza, anzi questo mi ha fatto ulteriormente crescere. E poi è troppo bello incontrare gente da tutti Paesi d’Europa con accenti, modi vestire, tagli di capelli e comportamenti diversi. Poi ho parlato anche lo spagnolo, che mi dà quel tono latino che non guasta mai.
Un fatto decisamente particolare è che lo svolgimento di questo incarico mi ha fatto imparare molte cose, facendomi migliorare in alcuni “aspetti tecnici” e confermando e rafforzando le mie basi ed il mio percorso.
Ho capito di essere stato fortunato ad aver avuto un “maestro” che mi ha indirizzato in tutti questi temi e lo ringrazio molto, perché, mi sono sentito molto sicuro di me.
Un altro aspetto è che lavorare per certe organizzazioni ti fa veramente sentire bene; prima di tutto avverti una forte responsabilità e, oltre a voler riuscire bene nel lavoro, senti che devi mettere qualcosa in più anche per assicurare la credibilità all’Istituzione.
Si, poi è vero, tante procedure. Procedure che spiegano le procedure … online, offline, etc…. Ed è sicuramente lecito dubitare. Ma poi quando vedi il risultato, non dubiti più, ne vale la pena e non vedi l’ora che accada ancora.
In verità, i palazzi sono più fichi fuori che dentro, ma è troppo bello quando ti danno il pass con il tuo nome e quelli della security, che non mi hanno voluto dire dove vanno in palestra, dopo la terza volta, ti riconoscono che sei quello che si va a fumare la sigaretta. Regola n. 21: farsi amici quelli della security.

Foto segnaletica scattata dalla security dopo la sigaretta

Foto segnaletica scattata dalla security dopo la sigaretta

Vorrei raccontarvi i dettagli, i nomi, le persone, informazioni che sicuramente possono tornare utili a tutti …. ma il fatto è che me lo hanno vietato per contratto e quindi devo desistere perché, altrimenti, invece di essere pagato, devo io risarcire.

In ogni caso sarà banale, ma sono contento di essere tornato a casa.
In primis, avevo bisogno di bere un caffè decente, cosa che a Bruxelles, anche se glielo spiego, non me lo fanno mai bene.
Stavolta, oltre ai continui lavori in corso ovunque, ho notato un grande numero di senzatetto che mi hanno lasciato senza parole.

Homeless a Bruxelles

Homeless a Bruxelles

L’ultima sera ho cenato da solo e di fianco a me c’erano tre studenti della facoltà di management: uno belga, uno maltese e l’altro olandese. Sembra una di quelle barzellette … ma mi hanno fatto compagnia. Con la mia solita chiave ironica, ho tenuto banco con argomenti goliardici fino a quando non è stata l’ora di pagare il conto. Di fianco c’era una giovane coppia mussulmana e poi una compagnia caciarona di ragazzi e ragazze dell’est.
Mi sono sorte molte domande, che di certo non approfondisco ora, ma, forse per colpa della famosa birra belga, la sensazione è stata di forte entusiasmo e sono tornato in hotel con una grande fiducia nei giovani europei.

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