GAL che passione!

GAL che passione!

Il mio coinvolgimento nel settore del turismo a livello di territori è continuo e, devo dire, molto impegnativo.

Oggi ho partecipato ad un incontro molto interessante per diversi motivi.

Infatti, assieme all’Ufficio Turismo della Provincia di Treviso, sono stato invitato dal GAL Altamarca (clicca qui) ad illustrare il Piano della destinazione turistica “Città d’arte e ville venete nel territorio trevigiano”, alla realizzazione del quale ho contribuito assieme ad altri professionisti.

Il tema è quello delle DMO-Destination Management Organisation (in Veneto per legge si chiamano OGD-Organizzazione di Gestione della Destinazione), e molti stimoli li potete trovare qui, grazie al sempre utile contributo del calabresissimo Antonio Pezzano.

Tornando a noi, la giornata di oggi per me è stata molto interessante perché, come ormai saprete, anche io ho coordinato un GAL e implementare un piano di sviluppo in area rurale è estremamente faticoso, ma motivante come poche altre sfide professionali!

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Logo della Rete Turistica Rurale

Di recente sono molto coinvolto in questo ambito, anche attraverso la Rete Turistica Rurale, una iniziativa unica in Italia che si sta sviluppando sempre di più e di cui ho già scritto qui. Sono convinto che questa rete riuscirà a superare tutte le frammentazioni che ci sono nel settore del turismo e metterà in campo iniziative che miglioreranno la competitività nelle aree rurali.

Il secondo motivo di interesse dell’incontro di oggi è che la DMO… ops, la OGD “Città d’arte e ville venete nel territorio trevigiano” ha realizzato un piano molto articolato e la condivisione ed il confronto con i vari attori è continuo; sicuramente porterà ad ulteriori accorgimenti e miglioramenti. Non è per niente facile mettere d’accordo più di 90 comuni e tutte le categorie dei privati.

Il terzo motivo di interesse è stata una conferma circa la visione e la capacità del team del GAL Altamarca nel progettare un piano di sviluppo locale che riesce a mantenere un equilibrio tra le richieste degli stakeholder locali e i regolamenti europei e regionali (nda guardate che non è facile!!) e, allo stesso tempo, ad integrarsi con le politiche locali implementate dagli altri enti. E’ un lavoro delicato perchè, ad un interlocutore non esperto, sembrerà che certi strumenti siano come un bancomat da attivare all’occorrenza, ma non è proprio così. Progettare un Piano di Sviluppo Locale è un processo lungo, delicato, dove la capacità di ascolto e di analisi è prioritaria, dove le soluzioni precostituite e i “modelli” possono essere dannosi e dove ci deve essere un’attenzione continua al territorio. Se il tutto viene condito da stakeholder che hanno il coraggio di osare e di innovare, ci metto la mano sul fuoco che i risultati non potranno che essere dirompenti.

Sappiate, o voi che parlate di turismo, che è un lavoraccio. E’ un lavoraccio perché tutti parlano e poi non tutti partecipano. E’ un lavoraccio perché la distanza dal mercato è spesso abissale e molti dovrebbero formarsi di più. E’ un lavoraccio perché è un settore complesso e gli interessi spesso collidono sulle virgole.

Ma se è vero che il calzolaio non rimarrà senza scarpe e il gelataio senza gelati, è molto probabile che chi lavora nel turismo non rimarrà mai a secco di viaggi! Speriamo sia così, perché oggi ho comprato la valigia nuova.

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