Un contributo scientifico e tanti segreti
Con convinzione ho acceso il Mac seriamente intenzionato a svelare con un post tutto il piano che sto portando avanti da tempo,
ma ho pensato che forse qualcuno potrebbe rinfacciarmi che non so mantenere i segreti o potrei avere qualche ritorsione legale.
Forse.
Ma qui di segreti ce ne sono forse anche troppi.
Il tutto parte da un capitolo che ho scritto nel libro “Driving Tourism through Creative Destinations and Activities” e dove c’è un mio certo contributo alla comunità scientifica del mondo del turismo. Affronto il tema di come le destinazioni turistiche possono trarre vantaggio competitivo attraverso la cooperazione, pur rimanendo sempre competitor: il fenomeno si chiama coopetition. E’ un tema molto attuale che mi vedrà sempre più impegnato su un filone di ricerca ancora poco sviluppato, la coopetition tra destinazioni turistiche. Teoria a parte, il capitolo concentra i risultati illustrando un meccanismo innovativo in tema di turismo creativo che non descrivo qui così non vi annoio (non è vero, è che non posso!!!!).
Comunque il libro è pubblicato dall’editore statunitense IGI Global, inserito in Scopus e curato dalla collega Alzbeta Kiralowa, vice rettore della Business School di Praga. C’è pure un capitolo altrettanto interessante intitolato “Policies and Skills for Creative Tourism in Emerging Destinations of the Adriatic: Istria, Apulia, and Albania”, realizzato dagli amici Blerina Korreshi, Juan Ignacio Pulido Ferdandez e Salvatore Messina.
Quest’ultimo, per chi legge questo blog e non solo, è conosciuto come il “Prof” e, anche lui, non è rimasto fermo. Infatti, ha già attivato un centro di alta formazione a Lugano in Svizzera, il Dipartimento Jean Monnet, che propone un’offerta formativa all’avanguardia, soprattutto in campo medico, e delle partnership tecnologiche con player internazionali come EduOnGo (wooow!).
Tornando al capitolo del libro, penso che abbia contribuito a convincere una importante organizzazione internazionale ad incaricarmi come esperto indipendente. Adesso, questa non la posso proprio raccontare tutta perché ho firmato una clausola di segretezza, ma vi assicuro che vorrei proprio e, chi è di settore, forse ha già capito.
Dovrei chiedere a Debora Oliosi se ho firmato qualche accordo di segretezza anche con Twissen, perché non vorrei mettermi nei guai proprio ora. E poi, avete visto come si sta sviluppando Twissen?
La Twissen Room è stato un momento di confronto, divulgazione e networking che ha mostrato molti caratteri innovativi. E’ un’esperienza che mi è piaciuta molto ed essersi concentrati sulla conoscenza e sui contenuti, con un nuovo approccio, indipendente, globale ed immediato, permette alla nostra piattaforma di essere proprio utile. E poi, avete letto quanto scritto della BOTA?!?!?!?
Comunque, e concludendo questo ragionamento “segreto”, è Twissen che implementerà il meccanismo innovativo che ho descritto nei risultati del capitolo di cui sopra. E per questo siamo già al lavoro da diversi mesi…. Ma anche qui, mi hanno detto di mantenere il segreto (se posso)!
Io ci provo, ma se dovesse sfuggirmi qualcosa, …. almeno, mantenetelo voi (se potete)!